Giovan Battista Piranesi

Giovan Battista Piranesi (1720-1778) giunto a Roma per la prima volta nel 1740 vi si stabili definitivamente 4 anni più tardi. Avviato fin da giovane allo studio dell'architettura in vita e realizzò una sola opera: Santa Maria del Priorato dei Cavalieri di Malta sull'Aventino.

Piranesi in un ritratto di Pietro Labruzzi

La sua attività più intensa si esplica nell'ambito delle incisioni: i "Capricci" e le "Incisioni" (1745), le "Vedute romane" (1748-1778) "Antichità romane" (1756). Piranesi vanta una cultura illuminista aperta al pensiero inglese francese; tale cultura fu alla base della sua produzione teorica grafica improntata a una polemica con i fautori del Greek Revival. Nel clima della controversia fra i registi e romanisti egli sostenne una rivalutazione in chiave Romana dell'antichità. Le sue vedute di Paestum contribuirono a diffondere in Europa l'immagine di questo dorico austero e grandioso.
il Colosseo in un'incisione del Piranesi
La sua idea era quella di un passato che poteva essere studiato e riproposto come modello globale di un linguaggio architettonico moderno. Secondo Piranesi però non era possibile trarre dal passato regole fisse e immutabili. Egli Rivendica accanto al rigore filologico anche i diritti della fantasia, della personalità creativa e del genio. Le sue vedute delle antichità romane, anche se spesso archeologicamente non molto precise, si caricano di un accento visionario che esalta la sublime magnificenza dell'architettura alterandone magari le stesse dimensioni scegliendo inquadrature ricche di effetti chiaroscurali che ne accentuano la vastità la massa e l'incombenza (a confronto le figure umane e risultano piccolissime). La chiesa di Santa Maria del Priorato ribadisce i caratteri distintivi del linguaggio dell'artista ad esempio i rilievi che sembrano un collage di frammenti dell'antico liberamente manipolati e ricomposti. Un'amica fantasia inventiva si dispiega nelle ultime raccolte di incisioni in cui compaiono motivi tratti non solo dall'antichità classica ma anche da quella etrusca ed egizia che diventeranno poi tipici del repertorio degli artisti neoclassici. Le incisioni piranesiane, largamente diffuse, forniscono spunti a molti architetti e decoratori europei della fine del Settecento della prima metà dell'800.

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