Jacques-Louis David
La sua prima formazione avviene con il pittore e incisore Boucher. David frequenta poi corsi all'Accademia finché non ottenne il Prix de Rome che gli permise di partire nel 1755 la volta dell’Italia. Nei cinque anni di soggiorno romano l’artista passa un periodo tormentato difficile poco soddisfacente dal punto di vista della produzione che però fu ricco di esperienze fondamentali: David scoprì l’arte italiana e studio l’antico; fu inoltre attirato da Caravaggio e dalla sua capacità di presa del reale. A Roma, probabilmente, intraprese anche la sua formazione teorica con lo studio dei testi di Winckelmann e di Mengs. Durante il viaggio a Napoli del 1779 però David subì una sorta di improvvisa illuminazione che lo portò a guardare l’antico con gli occhi di Raffaello come esempio di nobiltà di stile e di grandezza umanistica. Risale al suo ritorno in Francia il “Bellisario riconosciuto“(1781). In quest’opera accanto ai moduli di ascendenza poussiniana (composizione per piani paralleli, paesaggio con architetture e forte diagonale delle mezze colonne) ci sono elementi nuovi: l’impaginazione compositiva costituita su un rigoroso incrocio di verticali e orizzontali e la concentrazione sugli elementi essenziali. L’opera si propone come esempio morale. La vicenda storica di Bellisario, generale in disgrazia, ormai vecchio cieco, riconosciuto da un soldato che aveva militato sotto il suo comando proprio nel momento in cui riceve l’elemosina da un passante diventa una meditazione sulla caducità della gloria.
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