Perché il corinzio non è un ordine architettonico
Fin da quando andiamo alle scuole elementari ci dicono che gli ordini architettonici sono 3: dorico, ionico e corinzio. Questa nozione è una di quelle informazioni di cultura generale che tutti conoscono, anche chi non si è mai interessato di storia dell'arte o di archeologia. Ma siamo sicuri sia proprio così?
Per poter dire come mai non è del tutto corretto dire che il corinzio è un ordine architettonico dobbiamo andare a definire cosa siano e come si caratterizzino gli ordini nell'architettura classica. Essi possono essere definiti come un complesso organico di regole e rapporti geometrici e matematici che mettono in relazione e vincolano i singoli elementi (colonne, capitelli, trabeazione ecc.) l'uno all'altro e con l'insieme. Gli ordini più noti e diffusi sono, in ambito greco, quello dorico e quello ionico mentre, in quello romano, il tuscanico (di origine etrusca) e il composito.
Il corinzio, che si diffonde in Grecia a partire dal V sec. a.C. ma avrà un enorme successo in epoca ellenistica prima e nel mondo romano poi, ricalca per molti aspetti l'ordine ionico riprendendo alcune delle sue caratteristiche peculiari. Ripresa dal precedente ordine è infatti sia la fitta scanalatura ad angolo smussato (a differenza dell'ordine dorico che utilizza scanalature ad angolo vivo) della colonna che il fregio a rilievo continuo posto sopra l'architrave (a differenza dell'ordine dorico che è caratterizzato da un fregio alternato di metope e triglifi). Un'altra analogia con le colonne ioniche è individuabile nel fatto che anche quelle corinzie non presentano la rastrematura (riduzione del diametro) tipica dell'antico ordine dorico. L'assenza di tale restringimento unito all'assottigliamento della colonna stessa dava un senso di maggiore leggerezza e permetteva un maggiore slancio verso l'alto. Se tutte queste somiglianze non fossero sufficienti basta osservare la parte bassa della colonna per rendersi conto che, come per l'ordine ionico, anche il gusto corinzio appoggia il fusto su una base composta da elementi concavi e convessi alternati. Anche quest'ultimo elemento si pone in netto contrasto con il più antico modello dorico che preferiva appoggiare i rocchi (ossia ciascuno dei singoli blocchi che compongono il fusto di una colonna) direttamente sulla base del tempo anche detta stilobate.
Ma quindi come definire il corinzio? Personalmente preferisco classificare quello corinzio più come uno stile che non un vero e proprio ordine in quanto sull'impianto architettonico ionico va a inserire alcune modifiche che, più che strutturali, sono principalmente riferite all'aspetto estetico. Il principale tratto di unicità di questo stile è infatti il capitello che, rispetto agli ordini precedenti, è molto più decorativo e raffinato ed è caratterizzato dalle canoniche foglie d'acanto.
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