Cappella della Signora presso Westminster (1503-1516)
La Cappella della Signora (o Lady's Chapel) fu voluta da Enrico VII (1457-1509) per ospitare la sua futura sepoltura e venne dedicata alla Vergine Maria all'interno della più importante chiesa anglicana di Inghilterra (dove, per capirci, vengono incoronati i re e le regine). Nonostante con il successore Enrico VIII portò l'Inghilterra a separarsi dalla chiesa di Roma con la nascita dell'anglicanesimo (che non riconosce il culto della Madonna) la cappella non venne mai rinominata.
Interno della cappella da un'incisione |
La cappella è un maestoso esempio di architettura di stile gotico che possiamo ben vedere sia nei pilastri a fascio che vanno a sottolineare ulteriormente lo slancio verso l'alto (tipico di questo stile) che nelle grandi e cangianti vetrate che vanno a svuotare le pareti dando un senso di leggerezza alla muratura. Tipico dello stile del gotico è infatti l'alleggerimento delle pareti spostando la funzione di sostegno statico ad alti pilastri interni e contrafforti esterni. Dopo la morte di Enrico VII la salma sepolto in un grande e maestoso simulacro posto al di sotto del ciborio ossia quella struttura
architettonica a forma di baldacchino che nasce in epoca paleocristiana per
evidenziare il luogo più sacro della chiesa.
L'uso del ciborio nel culto cattolico è tratto a sua volta dall’uso imperiale romano di stare sotto un baldacchino. Enrico VII non è il solo che riposa a Westminster dove infatti sono sepolti oltre ad altri re inglesi anche uomini e donne illustri in una sorta di famedio nazionale (tra i quali Newton, Darwin, Dickens ecc.).
Tra le tombe più importanti è quella di un re-santo: San Edoardo il Confessore. Nonostante i protestanti
rifiutano il culto dei santi essendo San Edoardo anche un re mantiene una certa aura sacrale. Uno degli elementi più interessanti (nonché uno dei più stupefacenti) è il cosiddetto soffitto a “coda di pavone” (o anche detto a palme) che rispecchia non solo una notevole abilità tecnica ma anche una grande attenzione agli effetti decorativo rafforzati da elementi d’oro
discendenti. La volta così riccamente decorata assume un senso di leggerezza e collabora, insieme ai già citati pilastri a fascio, a dare uno spiccato senso ascensionale all'edificio. Questo edificio, così come la sepoltura che vedremo a breve, fanno parte del cosiddetto gotico cortese ossia una fase dello stile gotico caratterizzato da una sorta di gara fra le corti a chi sfoggia le decorazioni più splendenti (che prende anche la corte di Enrico VII).
Tomba di Enrico VII e Margherita di York
Dettaglio delle sepolture |
Come detto sotto il grande ciborio si trova la sepoltura del sovrano insieme alla moglie la Regina Margherita di York. Il simulacro, inserito in una specie di gabbia metallica, è di chiara impostazione gotica e si compone di una riproduzione della coppia reale giacente stesa in preghiera circondata da animali (nei quali si possono ritrovare delle valenze simboliche) e angeli ai quattro angoli che reggono lo stemma regale. Pur rientrando in pieno diritto nello stile dorico per la realizzazione viene chiamato uno scultore toscano: Pietro Torrigiani. Chiamare un artista dalla Toscana dove, in quegli stessi anni, era in pieno sviluppo il nuovo stile rinascimentale (pensiamo che negli anni 80 del '400 Botticelli dipingeva la "Primavera") indica una consapevolezza dell’esistenza di una nuova forma d'arte ma è ancora troppo presto perché le novità italiane si radichino in Inghilterra (dove il gotico dura più a lungo che nel resto d'Europa)
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