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Orfeo e Euridice di Eugene Delacroix (dettaglio) | | | |
Il mitico cantore degli dei Orfeo (colui che tramite la sua cetra riusciva a muovere la natura al suo volere) perse poco prima del matrimonio l'amata ninfa Euridice.
La fanciulla, inseguita dal pastore Aristeo, mentre scappava fu morsa da un
serpente e cadde in un sonno eterno. Il cantore sprofondò nella disperazione e
decise di scendere nell’Ade con la speranza di riuscire a commuovere gli dei
dell’oltretomba e di riportare in vita la donna amata. Le divinità (tra cui le
Erinni, Cerbero, Persefone ecc.), intenerite dalla sua musica, gli concedettero
di ricondurre sulla terra la moglie a patto che, nel tragitto verso l’uscita dal
mondo degli inferi, Orfeo non si fosse voltato indietro. Se inizialmente Orfeo riuscì a rispettare il patto, giunto alla soglia
che divide il mondo degli umani da quello delle anime, il cantore non
resistette e si girò per vedere se l’amata moglie continuasse effettivamente a seguirlo, contravvenendo così alla precisa
disposizione voluta da Persefone. Rotto il patto, Euridice tornò nel mondo dei
morti e Orfeo la perse per sempre.
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