Il volo fatale di Dedalo e Icaro (Ovidio)

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Dedalo e Icaro di Antonio Canva

La vicenda della coppia padre e figlio Dedalo è Icaro è forse uno dei miti più conosciuti della letteratura greca.

Figlio di Metione, Dedalo era un apprezzato scultore, inventore e un grande architetto. In seguito all'omicidio del suo assistente e nipote Talo, che avrebbe ucciso in quanto geloso della sua maestria, fu accolto a Creta alla corte del re Minosse. Durante questo suo soggiorno ebbe un figlio: Icaro. Proprio a Dedalo è attribuita la costruzione della mucca di legno grazie alla quale Pasifae, moglie di Minosse, poté accoppiarsi con il toro sacro inviato da Poseidone. Dall'unione nacque il famoso Minotauro, che fu rinchiuso, per ordine diretto del re Minosse, nel labirinto costruito appositamente da Dedalo. Essendo a conoscenza della struttura del labirinto, Dedalo, una volta finita la sua opera, vi fu rinchiuso insieme all'amato figlio Icaro. Dedalo, per riuscire a scappare, dispose delle piume di uccello in fila, partendo dalle più piccole alle più grandi per poi fissarle al centro con fili di lino e alla base con della cera fusa. Dopo averle saldate insieme le curvò leggermente per imitare le ali vere. Una volta pronti per spiccare il volo Dedalo raccomandò al figlio Icaro di volare a mezz’altezza in quanto se fosse sceso troppo in basso l’umidità del mare gli avrebbe appesantito troppo le ali (facendolo precipitare) e, allo stesso modo, se fosse salito troppo in alto il sole avrebbe sciolto la cera che tiene insieme le piume. Durante il volo, però, Icaro incurante degli avvertimenti paterni si avvicinò troppo al sole ed il calore fuse la cera, facendolo cadere in mare.

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